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Telemedicina, cos’è e cosa cambia col PNRR

Quali sono i servizi sanitari a distanza, a cosa servono e quali vantaggi ci danno
Telemedicina, con medico e paziente che si parlano a distanza tramite un notebook.
Tempo di lettura: 4 minuti

Indice dei contenuti

La telemedicina riguarda le prestazioni sanitarie svolte a distanza grazie all’uso della tecnologia.

L’attenzione alle cure a distanza è fortemente aumentata con la pandemia e l’esigenza di ridurre i contatti, soprattutto nelle strutture sanitarie. Non a caso, quindi, la Missione 6 Salute del PNRR dedica un finanziamento specifico al potenziamento della telemedicina.

Cos’è la telemedicina

Per avere un servizio di telemedicina non basta usare strumenti ICT per trattare o condividere informazioni sanitarie. Non sono servizi di telemedicina, ad esempio, un portale, un social network o un forum di informazioni sanitarie. A fornire una definizione ufficiale è il Ministero della Salute, nelle relative linee di indirizzo nazionali.

La telemedicina è definita come una particolare modalità di erogazione dei servizi di assistenza sanitaria, che avviene a distanza tra soggetti che si trovano in posti diversi e grazie all’uso della tecnologia, in particolare delle tecnologie ICT.

Mette in collegamento a distanza medico e paziente, ma riguarda anche due professionisti sanitari che a distanza si scambiano un consulto.

La telemedicina comporta la trasmissione sicura dei dati medici. Questi possono essere testi scritti (referto) o immagini (radiografia o ecografia), ma anche suoni (come, ad esempio, la traccia audio relativa al battito cardiaco) o qualsiasi altra forma utile a prevenire, diagnosticare, trattare e controllare una malattia.

La medicina a distanza è a tutti gli effetti assimilata alla medicina in presenza, nel senso che anche le prestazioni in telemedicina rientrano nel Servizio Sanitario Nazionale, e deve garantire tutti i diritti e gli obblighi della sanità tradizionale.

Tuttavia, la medicina a distanza non sostituisce la prestazione sanitaria tradizionale, basata sul rapporto personale medico-paziente, ma la integra con l’obiettivo di migliorarne efficacia ed efficienza.

A cosa serve la telemedicina

La telemedicina può essere impiegata per finalità diverse:

› Prevenzione secondaria: la telemedicina è usata per servizi dedicati a pazienti a rischio o patologici (ad esempio, diabetici e cardiopatici) che devono monitorare costantemente alcuni parametri vitali per prevenire complicazioni.

› Diagnosi: la telemedicina serve a trasferire le informazioni diagnostiche, evitando lo spostamento del paziente. Un esempio è l’invio di un referto dallo specialista al medico di base, al farmacista o al domicilio del paziente.

› Cura: in questo caso la telemedicina viene usata per compiere scelte terapeutiche e valutarne gli effetti, nei casi di pazienti che hanno una diagnosi ormai chiara. È il caso, ad esempio, dei servizi di teledialisi o anche degli interventi chirurgici a distanza.

› Riabilitazione: telemedicina usata per erogare servizi riabilitativi a distanza a pazienti fragili, bambini, disabili, malati cronici, anziani.

› Monitoraggio: la telemedicina serve a gestire a distanza i parametri vitali di un paziente, costantemente connesso a una postazione di monitoraggio.

I vantaggi della telemedicina

La tecnologia aiuta a risolvere i problemi tradizionali della medicina, ma anche a creare nuove opportunità, come ad esempio la maggiore collaborazione che si può instaurare tra medici differenti e tra questi e i pazienti.

Ecco quali sono i vantaggi della telemedicina:

› Accesso equo all’assistenza sanitaria. La telemedicina abbatte gli ostacoli e le distanze e può sopperire alla mancanza di medici o presidi sanitari fisici in determinate luoghi (si pensi a territori isolati, ma anche alle carceri) o in determinati momenti.

› Continuità delle cure e migliore qualità dell’assistenza. Si evitano gli spostamenti del paziente, che viene raggiunto online dal medico, come nel caso di pazienti cronici che vengono monitorati e possono autogestirsi nelle cure.

› Migliore efficacia, efficienza, appropriatezza. Aiutando a monitorare pazienti anziani e cronici, la tecnologia consente di ottimizzare le risorse del sistema sanitario, ridurre i rischi legati a complicanze, ridurre le ospedalizzazioni e i tempi di attesa. Inoltre, mettendo a disposizione in tempo reale un’ampia mole di informazioni, la telemedicina aiuta a monitorare e gestire ciò che accade sul territorio.

› Contenimento della spesa. La tecnologia applicata alla medicina può contribuire a ridurre i costi sociali delle malattie, soprattutto di quelle croniche, portando anche a una maggiore efficienza del sistema (riduzione delle ospedalizzazioni, minore mobilità di pazienti in cerca di cure migliori).

› Contributo all’economia, grazie all’impulso dato allo sviluppo di nuove tecnologie del settore medico.

Telemedicina, due medici fanno un teleconsulto tramite portatile.

Come si classificano i servizi di medicina a distanza

La medicina a distanza si divide in 3 macro-categorie:

1) Telemedicina specialistica: comprende i diversi modi in cui si forniscono servizi medici a distanza, in una specifica disciplina medica. In base ai soggetti coinvolti e al tipo di relazione che stabiliscono, a sua volta la telemedicina specialistica si divide in:

  • Televisita: il medico vede e interagisce a distanza col paziente, in tempo reale o in differita.
  • Teleconsulto: un medico interagisce a distanza con un altro medico specialista, in assenza del paziente, da cui riceve una consulenza utile a indicare una diagnosi o scegliere una terapia.
  • Telecooperazione sanitaria: un medico o altro operatore sanitario fornisce assistenza a un collega impegnato in un atto sanitario (come un soccorso in emergenza).

2) Telesalute: consente ai medici di collegarsi ai pazienti, in particolare i cronici, per diagnosi, monitoraggio, gestione e responsabilizzazione degli stessi. Prevede un ruolo attivo sia del medico, che può telemonitorare e prendere in carica il paziente, sia di quest’ultimo, che può autocurarsi.

3) Teleassistenza: ha caratteri più sociali che sanitari e riguarda la presa in carico a domicilio della persona anziana o fragile, tramite la gestione di allarmi, attivazione di servizi di emergenza, chiamate di “supporto” da parte di un centro servizi.

Telemedicina e PNRR

Il PNRR affronta la telemedicina in uno specifico capitolo di interventi, rappresentato dalla Componente 1 della Missione 6 Salute. Questa prevede un investimento di 7 miliardi per creare reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.

L’obiettivo è rafforzare le prestazioni sanitarie erogate sul territorio, potenziando o creando strutture e presidi territoriali (Case e Ospedali di Comunità), rafforzando l’assistenza domiciliare, sviluppando la telemedicina.

Per la medicina a distanza la somma a disposizione è 1 miliardo. L’obiettivo è aumentare le prestazioni in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10% della popolazione over 65.

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