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PNRR per servizi e siti web dei Comuni

Breve guida sugli interventi che possono essere realizzati e sui fondi che spettano agli enti
Una coppia a casa usa il portatile per connettersi ai servizi e siti web del proprio Comune.
Tempo di lettura: 5 minuti

Indice dei contenuti

Migliorare l’esperienza del cittadino nell’uso dei servizi online e dei siti web dei Comuni grazie al PNRR. È una delle iniziative con cui prende il via la trasformazione digitale dei Comuni italiani grazie ai fondi del Piano Nazionale di ripresa e Resilienza. Nei giorni scorsi, infatti, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha pubblicato sulla piattaforma PA digitale 2026 cinque avvisi relativi ad altrettante azioni che le amministrazioni comunali possono realizzare per migliorare il loro livello di digitalizzazione.

Questi interventi sono finanziati dal programma europeo Next Generation EU e fanno parte della Missione 1 Componente 1 del PNRR Italia, M1C1 – Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza nella PA. In totale, i cinque avvisi del PNRR mettono a disposizione dei Comuni oltre 1,25 miliardi di euro, suddivisi nei seguenti interventi:

Anche se parliamo di tanti soldi (in particolare per cloud e servizi pubblici) i Comuni interessati sono tanti, quindi chi si muoverà tardi per chiedere il finanziamento rischia di rimanere a bocca asciutta.

In questo articolo vediamo cosa prevede il bando PNRR per i Comuni alla misura 1.4.1 – Esperienza del cittadino nei servizi pubblici. Rimandiamo ad altri articoli la spiegazione delle altre quattro iniziative per la digitalizzazione dei Comuni italiani.

Migliorare l’esperienza del cittadino nei servizi digitali offerti dai Comuni

Una trasformazione digitale sempre più spedita e la pandemia hanno fatto aumentare i servizi online delle Pa, offerti tramite i siti web. Negli ultimi anni, inoltre, sono cambiate le aspettative dei cittadini. Siamo sempre più abituati a compiere ogni cosa tramite Pc o smartphone. Siamo sempre meno propensi a recarci a uno sportello, per iscrivere nostro figlio al nido o chiedere il tagliando per la Ztl.

Tuttavia, non sempre la qualità dei siti e dei servizi online dei Comuni è all’altezza del cambiamento epocale che stiamo vivendo. Come sempre accade quando si parla di Pa locali, si registrano forti differenze. Ci sono Comuni totalmente online, con siti web facilmente navigabili che consentono di trovare in pochi clic ciò che cerchiamo. Altri Comuni sono ancora fermi al servizio da sportello oppure hanno siti web in cui è difficile orientarsi.

A risolvere o almeno attenuare tali disparità, dovute il più delle volte alla differenza di risorse economiche e professionali disponibili nei Comuni, ci pensa il PNRR. Lo fa stanziando 400 milioni di euro per aumentare la qualità dei siti web e dei servizi digitali dei Comuni. Il 40% (160 milioni) è per le otto regioni del sud: Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. La parte rimanente (240 milioni) è per le altre regioni.

Siti web e servizi comunali con modelli e interfacce standard

In che modo i Comuni possono ottenere i fondi previsti dalla misura 1.4.1? Adottando, sia per i siti web che per i servizi digitali, modelli e interfacce standard, ovvero dei template pronti all’uso e altri strumenti che sono stati progettati dai tecnici di Designers Italia per essere chiari e semplici da usare per tutti gli utenti.

Il modello di sito web proposto mette a disposizione dei Comuni l’architettura delle informazioni, il template HTML e i temi CMS per WordPress e Drupal. Questo è stato realizzato grazie a un processo di ricerca, progettazione, sviluppo e test pluriennale dei Designers Italia, con il Dipartimento della Trasformazione Digitale e AgID.  Il modello è stato realizzato seguendo le indicazioni dell’UE, ma anche anticipando alcuni standard europei in termini di trasparenza e user-centricity.

Per i servizi digitali i tecnici di Designers Italia sono partiti dalle tipologie di interazioni che si possono avere con un Comune. Hanno così individuato 26 servizi totali, raggruppati in 5 archetipi di servizio. In altre parole, si è visto che quando un cittadino si rivolge al Comune lo fa sempre per uno dei seguenti cinque motivi:

  • ottenere vantaggi economici in presenza di determinati requisiti (agevolazioni, assegni, bonus, contributi)
  • ottenere prestazioni accessibili tramite graduatoria (alloggi pubblici, iscrizione ad asili e scuole dell’infanzia, partecipazione a concorsi pubblici)
  • ottenere permessi e autorizzazioni (accesso ad atti, Ztl, parcheggio, occupazione suolo pubblico)
  • eseguire pagamenti (di canoni, contravvenzioni o tributi)
  • richiedere servizi a pagamento (mensa e trasporto scolastico, corsi di formazione, servizi cimiteriali)

Quindi, sulla base di tale analisi sono stati realizzati dei template HTML standard, utilizzabili dai Comuni per offrire servizi online incentrati sull’esperienza utente. Inoltre, grazie a piccole modifiche questi template sono adattabili a ogni tipo di servizio, anche non compreso nella lista dei 26 servizi individuati.

Presentazione della domanda: chi, come, quando

La domanda può essere presentata dal legale rappresentante del Comune (il sindaco) o un suo delegato, che può essere anche una società di informatica.

La presentazione va fatta esclusivamente tramite la piattaforma PA digitale 2026, accedendo con SPID o CIE. Fatto l’accesso, bisogna registrare il proprio Comune utilizzando il codice IPA dell’ente. Fatto questo, il sistema invierà all’indirizzo Pec registrato in IPA un link tramite cui completare la registrazione.

Bisogna chiarire che la registrazione alla piattaforma PA digitale 2026 avviene una sola volta. Questo consente ai Comuni di partecipare a tutti gli avvisi che li riguardano. Terminata la registrazione, sempre tramite la piattaforma si compila la domanda di partecipazione all’avviso. La domanda dovrà poi essere scaricata in formato PDF, firmata digitalmente e ricaricata sul sistema.

Per candidarsi a ricevere i fondi PNRR per i siti web e i servizi online i Comuni hanno tempo fino al 2 settembre 2022. Ogni 30 giorni, però, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale valuterà le domande già presentate che possono essere finanziate. Ci saranno quindi delle finestre in cui il Dipartimento comunicherà gli esiti delle candidature ricevute in questo lasso di tempo. Visto che l’avviso è stato pubblicato il 26 aprile, i primi esiti sulle candidature arrivate si avrà il 25 maggio. Le domande per il rimborso vero e proprio, invece, potranno essere presentate a partire dal 15 ottobre 2022.

PNRR Comuni: quanti fondi si ottengono e come

I fondi verranno erogati sotto forma di voucher e per obiettivo raggiunto. I Comuni quindi non dovranno rendicontare gli interventi realizzati presentando le fatture. Dovranno invece autocertificare il raggiungimento di determinati obiettivi e dimostrare che il loro sito web e i servizi online rispondono ai requisiti di funzionalità richiesti.

Questo perché l’avviso non finanzia gli interventi in base alla spesa sostenuta, ma assegna un rimborso fisso. Il valore del rimborso dipende dalla fascia di popolazione in cui rientra il Comune. I valori – sia per il sito web che per i servizi – sono riportati nella tabella che segue e includono l’Iva. Per i servizi, inoltre, in base al numero di abitanti del Comune cambia il numero massimo di servizi per cui si può ottenere il finanziamento.

Abitanti Comune Finanziamento
per sito web
Finanziamento
per singolo servizio
Fino a 5.000 € 28.902 € 12.755 (max 4 servizi)
5.001 – 20.000 € 51.654 € 25.895 (max 4 servizi)
20.001 – 50.000 € 87.682 € 38.650 (max 5 servizi)
50.001 – 100.000 € 96.260 € 38.650 (max 6 servizi)
100.001 – 250.000 € 162.545 € 58.963 (max 6 servizi)
> 250.000 € 500.243 € 77.684 (max 10 servizi)

Per la verifica di conformità degli interventi realizzati l’ente dovrà compilare una check list. In essa si dovranno indicare anche le url del sito web e dei servizi attivati, comprese le credenziali per l’accesso da parte dei cittadini. Gli interventi finanziabili sono indicati nell’allegato 2 dell’avviso. Possono essere finanziati anche interventi realizzati in passato, a partire dal 1° febbraio del 2020. Non possono essere finanziati interventi che hanno già ottenuto altri finanziamenti pubblici.

In quanto tempo bisogna realizzare gli interventi

Ottenuto il finanziamento, il Comune ha un tempo limite per avviare e concludere gli interventi. I termini variano in base alla grandezza del Comune.

Per i Comuni fino a 5.000 abitanti

  • 180 giorni dalla data di notifica del decreto di finanziamento per la contrattualizzazione del fornitore
  • 270 giorni dalla data di contrattualizzazione del fornitore per la conclusione delle attività

Per i Comuni con più di 5.000 abitanti

  • 270 giorni dalla data di notifica del decreto di finanziamento per la contrattualizzazione del fornitore
  • 360 giorni dalla data di contrattualizzazione del fornitore per la conclusione delle attività

È tuttavia possibile comunicare eventuali variazioni dei tempi, tramite una specifica funzionalità della piattaforma.

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