Close
Cerca

In Francia 9 persone su 10 usano la firma elettronica

Attività amministrative quotidiane e sottoscrizione di assicurazioni sono i casi d'uso più diffusi
Tempo di lettura: 2 minuti

Indice dei contenuti

Uso della firma elettronica da parte dei francesi

In Francia le firme elettroniche stanno guadagnando sempre più popolarità, con un uso crescente da parte dei cittadini e delle cittadine, per le attività amministrative quotidiane e la sottoscrizione di assicurazioni.

Secondo un recente studio svolto da Ipsos Digital per Yousign, condotto su 1.000 persone rappresentative della popolazione di età compresa tra i 18 e i 75 anni, l’87% dei francesi ha già usato la firma elettronica, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Di questi utenti, il 70% dichiara di usare la firma elettronica meno di una volta al mese, principalmente per firmare i documenti che gli vengono inviati (70%), mentre il 27% la usa per inviare documenti da firmare.

Le principali aree in cui viene usata la firma elettronica sono le procedure amministrative quotidiane (42%) e la stipula di assicurazioni (40%). Sebbene con minore frequenza, la firma elettronica è usata anche per le procedure amministrative legate al lavoro (21%), per i prestiti (20%) e per l’acquisto/affitto di immobili (16%).

Una tendenza emergente è la preferenza per il digitale rispetto alla carta: il 73% dei francesi ritiene che il passaggio al digitale sia uno sviluppo positivo. Questa percezione ha stimolato lo sviluppo di offerte di firma elettronica a basso costo e per il mercato di massa, che potrebbero contribuire a trasformare le pratiche tradizionali che richiedono molto tempo, come la stampa, la scansione e la spedizione.

Firma elettronica, gli ostacoli che frenano la sua diffusione

Tuttavia, nonostante questi sviluppi positivi, ci sono ancora alcuni fattori che frenano l’adozione della firma elettronica da parte del grande pubblico. Tra queste, la paura del furto di identità (28% degli intervistati) e la mancanza di fiducia nell’archiviazione dei dati (20% degli intervistati) sono le principali preoccupazioni. Una percentuale simile ammette anche di essere timorosa nell’accettare nuove pratiche senza una conoscenza approfondita delle tecnologie. Questo apre nuove possibilità, ma allo stesso tempo richiede sforzi per garantire la sicurezza e la fiducia degli utenti.

TAG

Ascolta l'articolo

Ascolta l'articolo

Articoli più recenti

Condividi articolo