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Dispositivi e App Fitness Tracker: come tutelare la privacy e i dati sensibili

I fitness tracker, usati da molti per monitorare i propri allenamenti, raccolgono e archiviano sia dati personali, che dati sensibili. Per questa ragione, il Garante della Privacy ha fornito delle linee guida utili per la tutela della nostra riservatezza e della nostra privacy.
Dispositivi e App Fitness Tracker: come tutelare la privacy e i dati sensibili
Tempo di lettura: 4 minuti

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Dispositivi e app fitness tracker: sicurezza dei dati sensibili

La tecnologia è diventata parte integrante delle nostre vite, comprese le nostre attività fisiche: ormai tutte le persone che decidono di tenersi in forma svolgendo attività fisiche hanno un dispositivo o un’app fitness tracker.

Stiamo parlando di braccialetti, orologi, clip o app scaricate sul nostro smartphone che monitorano i nostri allenamenti rilevando frequenza cardiaca, calorie bruciate, passi fatti durante la giornata, intensità dell’attività sportiva, chilometri percorsi, ma anche le nostre ore di sonno, il nostro livello di stress e la quantità di acqua che abbiamo bevuto.

Inoltre, questi strumenti dispongono di funzioni di geolocalizzazione che permettono di tracciare la nostra posizione e i nostri spostamenti in un preciso momento e nel tempo.

Questo significa tantissime informazioni personali raccolte, archiviate e, a volte, condivise. Spesso tutto questo accade senza che noi ci preoccupiamo di tutelare la nostra privacy e i nostri dati sensibili.

Dati sensibili, quali sono

I fitness tracker raccolgono innanzitutto dati personali, cioè informazioni relative a un individuo che consentono di identificarlo, direttamente o indirettamente. Ma essi raccolgono anche dati sensibili, cioè un sottoinsieme dei dati personali, particolarmente delicati, che devono essere trattati con maggior cautela.

Ma quali sono i dati sensibili e, soprattutto, quali sono i dati sensibili raccolti dai fitness tracker?

Un dato sensibile è una particolare categoria di dati personali che riguarda la sfera più interiore e profonda dell’individuo: si tratta dell’origine razziale ed etnica, delle convinzioni religiose, delle opinioni politiche, dell’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, dello stato di salute e della vita sessuale.

Cosa c’entra tutto questo con i dispositivi e le app fitness tracker? C’entra perché questi raccolgono sia dati personali che dati sul nostro stato psico-fisico e di salute e, dunque, è necessario prestare attenzione al fine di proteggere adeguatamente la nostra riservatezza e i dati che ci riguardano. Inoltre, essendo i fitness tracker molto spesso connessi con altre app o con lo smartphone o il PC, aumentano le possibilità che i dati raccolti, mediante questi strumenti, vengano ulteriormente diffusi. A volte, siamo proprio noi ad amplificare questo fenomeno sfruttando le funzionalità di condivisione dei nostri obiettivi, delle sfide e dei risultati, che sono generalmente presenti in tali dispositivi o app: in questo modo forniamo ad altri preziose informazioni su di noi e sui nostri spostamenti.

Fitness tracker: le linee guida del Garante privacy

Anche il Garante della privacy è intervenuto sul tema, fornendo delle linee guida affinché questi ausili, utili per mantenerci in buono stato di forma, vengano usati in maniera consapevole.

Vediamo, di seguito, le indicazioni fornite:

  1. Leggi sempre bene l’informativa per comprendere quali e quanti dati vengono raccolti e come verranno usati. In particolare è bene capire chi tratterà i dati personali e con quali finalità, per quanto tempo saranno conservati, se possono essere condivisi con terze parti per finalità commerciali o di altro tipo.
  2. Minimizza il trattamento dei dati. Ad esempio, al momento dell’installazione dell’app, può essere opportuno fornire solamente i dati indispensabili per l’attivazione del servizio, oppure si possono disattivare alcune funzioni non strettamente necessarie, come quelle relative al monitoraggio del sonno. Ancora, si può usare uno pseudonimo, anziché il proprio nome, in modo tale che, in caso di condivisione sui social, sia più difficile associare i dati alla propria identità reale.
  3. Prudenza con le connessioni. Come si è detto, la connessione con altri device o altre app può accrescere la diffusione dei propri dati. È utile, quindi, limitare le connessioni ad altri dispositivi ai soli casi indispensabili. Inoltre, è bene non consentire l’accesso di dispositivi fitness tracker ai dati presenti nello smartphone, come i contatti della rubrica, le foto, l’agenda, il microfono.
  4. Non dire tutto a tutti. Bisogna sempre prestare attenzione alle informazioni che vengono condivise con gli altri, soprattutto quando si tratta di dati relativi al nostro stato di salute o quelli sulla geolocalizzazione, che potrebbero permettere a chiunque di sapere quando siamo lontani da casa o se siamo abituati a fare sempre gli stessi percorsi. È preferibile non condividere questi dati o, eventualmente, condividerli solamente con i propri amici.
  5. Attenzione alla sicurezza. È bene usare dispositivi e app fitness tracker in modo sicuro, impostando password di accesso complesse, aggiornando periodicamente le app alle versioni più recenti, usando un’autenticazione di accesso a più fattori, installando dispositivi antivirus e scaricando le app da siti web e market ufficiali.
  6. Cancella i dati raccolti dal dispositivo o dalle app in maniera periodica, ricordando che essi possono essere stati trasmessi anche su altri dispositivi, come il nostro smartphone, ed eventualmente cancellali anche dal sito web del fornitore dell’applicazione.
  7. Tutela i minori. Questi sono spesso meno consapevoli e più esposti al rischio di una raccolta e diffusione incontrollata di dati personali. Per questa ragione è bene evitare che usino dei fitness tracker, a meno che ciò non avvenga sotto la supervisione di un adulto.
  8. Se non lo usi spegnilo. Il più delle volte non è necessario tenere acceso il proprio dispositivo 24 ore al giorno per tutti i giorni dell’anno.
  9. Non dare via i tuoi dati. Nel caso in cui tu abbia deciso di vendere o regalare il tuo dispositivo fitness tracker, è opportuno disattivare l’account personale creato e cancellare i dati registrati. Mentre, qualora non venga più usata l’app fitness, è bene disinstallarla e cancellare i dati raccolti, sia sullo smartphone che dalla piattaforma del fornitore della stessa.
  10. Impara a difenderti. Il GDPR privacy (Regolamento UE/2016/679) prevede che i sistemi elettronici siano prodotti e configurati in modo da rendere minima la raccolta e il trattamento dei dati personali. Inoltre, i dati devono essere trattati sempre in modo trasparente e devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto previsto dalla finalità. Tuttavia, il modo migliore per difendere la nostra privacy e i nostri dati personali è quello di usare le tecnologie in modo consapevole e accorto.

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