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Il PNRR per i servizi online dei Comuni

Per gli enti 390 milioni per agevolare l'integrazione con SPID/CIE, IO e pagoPA
Una mano che digita su una tastiera.
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Il PNRR stanzia 390 milioni per aumentare i servizi online erogati dai Comuni con accesso tramite SPID/CIE, attraverso l’App IO e abilitando pagamenti elettronici con pagoPA.

I fondi sono suddivisi tra i tre avvisi pubblicati dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale sulla piattaforma PA digitale 2026 e rientrano nel PNRR Italia, misura M1C1 – Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza nella PA.

I bandi fanno parte di un pacchetto di 5 avvisi che mettono a disposizione 1,29 miliardi per la trasformazione digitale dei Comuni, finanziati da Next Generation EU. Il 40% dei fondi è destinato alle regioni del Sud.

La ripartizione dei fondi tra i 5 avvisi è questa:

Per facilitare il lavoro dei Comuni il Dipartimento ha dato ai cinque avvisi uno schema simile, con delle parti generali che valgono per ciascun avviso e degli aspetti specifici per ciascuno di esso. Le parti comuni riguardano come si presenta la domanda e le varie scadenze previste.

Presentazione delle domande: chi, come, quando

Le domande si presentano solo su PA digitale 2026, accedendovi con SPID o CIE. Fatto l’accesso, il legale rappresentante del Comune o un suo delegato (anche una società di informatica) registra l’ente usando il codice IPA. Fatto questo, il sistema invia alla Pec registrata in IPA un link per completare la registrazione, che va fatta una sola volta e consente di partecipare a tutti gli avvisi. Conclusa la registrazione, sempre sulla piattaforma si compila la domanda di partecipazione all’avviso, che va scaricata in PDF, firmata digitalmente e ricaricata sul sistema.

Per le domande c’è tempo fino al 2 settembre 2022. Ogni 30 giorni il Dipartimento valuta tra le domande ricevute quali sono finanziabili e comunica l’esito sulla piattaforma e con una Pec ai Comuni vincitori. La domanda per l’erogazione vera e propria del finanziamento va presentata dal 15 ottobre 2022.

PNRR per i servizi online dei Comuni/1 – Estensione dell’utilizzo di SPID/CIE

Per questo avviso sono stati stanziati 100 milioni. L’aumento dei servizi comunali online cui accedere tramite SPID o CIE ha due obiettivi: avere 42,3 milioni di italiani con identità digitale entro dicembre 2025 e far sì che tutte le PA italiane adottino SPID e CIE per l’accesso ai propri servizi online entro marzo 2026.

Il Comune può aderire alla piattaforma SPID in due modi:

  • in qualità di fornitore di servizi;
  • tramite uno dei soggetti convenzionati AgID.

Per CIE il Comune deve pubblicare l’adesione e mettere i servizi online.

Dalla notifica del decreto di finanziamento, chi si affida a fornitori ha dodici mesi per firmare il contratto. In alternativa, deve comunicare di non avvalersi di fornitori. L’integrazione deve concludersi entro dieci mesi dalla firma del contratto. Verificata la corretta implementazione di SPID e CIE, certificata rispettivamente da AgID e IPZS, il Dipartimento accredita i soldi sul conto del Comune.

Quali interventi vengono finanziati e per quale importo

L’avviso finanzia tre tipi di interventi: adesione alla piattaforma SPID, adesione alla piattaforma CIE, erogazione di un piano formativo ai dipendenti in caso di integrazione di SPID e CIE con protocollo SAML2.

Il finanziamento è di 14mila euro, indipendentemente dal numero di servizi erogati online, dai residenti e dalla situazione di partenza dell’ente. Infatti, i Comuni possono non aver ancora integrato né SPID né CIE, oppure aver già integrato una delle due piattaforme. In ogni caso, l’obiettivo è che ogni Comune adotti entrambe le piattaforme. Sono finanziabili anche attività realizzate dal 1° febbraio 2020, se non hanno già avuto finanziamenti pubblici.

Spinta all’uso di OpenID Connect e connessione a nodo eIDAS

L’avviso prevede che 3mila euro del finanziamento siano spesi dal Comune per passare allo standard OpenID Connect (alternativo al protocollo SAML2 e caratterizzato da maggiore sicurezza, integrabilità, interoperabilità e scalabilità) o, se decide di mantenere SAML2, per un piano formativo di 25 ore utile per una successiva migrazione. Si raccomanda, inoltre, l’integrazione dei servizi al nodo italiano eIDAS, per facilitarne l’accesso anche ai cittadini degli altri Stati UE.

PNRR per i servizi online dei Comuni/2 – App IO

Questo avviso mette a disposizione ancora 83.8 milioni di euro (rispetto ai 90 iniziali), per la migrazione e l’attivazione sull’App IO di servizi digitali erogati dall’ente. L’obiettivo è l’aumento dei servizi comunali sull’App Io entro le due scadenze di dicembre 2023 e giugno 2026, raggiungendo una media di 50 servizi per Comune.

Quali interventi vengono finanziati e per quale importo

Ci sono 3 tipi di servizi attivabili su App Io:

  • messaggi inviati al cittadino;
  • punti di accesso a servizi già digitalizzati, cui accedere in modalità Single Sign On e che permettono un’interattività bidirezionale;
  • tecnologie abilitanti che permettono un’interattività bidirezionale, ma che richiedono ulteriori implementazioni.

Sono previsti dei pacchetti minimi di servizi da migrare, in base alla popolazione residente:

  • fino a 20.000 abitanti: 3 servizi;
  • da 20.001 abitanti: 5 servizi.

Il finanziamento si ottiene solo se tutto il pacchetto di servizi minimi viene migrato. Pertanto, se un Comune di 100mila abitanti migra 4 servizi non riceve il finanziamento e, se lo ha già avuto, gli viene revocato.

Per ogni servizio migrato, in base agli abitanti, si hanno questi finanziamenti:

  • fino a 5.000 abitanti: 243 euro;
  • da 5.001 a 20.000 abitanti: 343 euro;
  • da 20.001 a 100.000 abitanti: 728 euro;
  • da 100.001 a 250.000 abitanti: 1.099 euro;
  • oltre i 250.000 abitanti: 3.187 euro.

Il finanziamento è forfettario, in base al numero dei servizi attivati e alla popolazione residente. Sono finanziabili attività realizzate dal 1° aprile 2021, purché non abbiano già avuto altri finanziamenti pubblici.

Verificata la corretta migrazione dei servizi su App IO, il Dipartimento trasferisce i soldi sul conto del Comune. Trattandosi di una somma forfettaria, non bisogna rendicontare i costi sostenuti.

Tempi della migrazione

Entro 180 giorni dalla notifica del finanziamento bisogna contrattualizzare il fornitore, mentre entro 240 giorni dal contratto bisogna completare la migrazione dei servizi, che si considera conclusa quando la società Pago PA approva la richiesta di pubblicazione e il servizio è visibile sull’app.

PNRR per i servizi online dei Comuni/3 – Adozione piattaforma pagoPA

Questo avviso riguarda la migrazione e l’attivazione su pagoPA di servizi di incasso dei Comuni. Partito con 200 milioni, ne restano ancora 182,4. L’obiettivo è l’aumento dei servizi trasferiti su Pago PA entro le due scadenze di dicembre 2023 e giugno 2026, con una media di 50 servizi per Comune.

Quali interventi vengono finanziati e per quale importo

I Comuni possono migrare su pagoPA i sevizi per i quali sono titolari di un credito, anche se la riscossione è affidata a società esterne, unioni di Comuni o comunità montane. Per la definizione dei servizi da migrare, gli enti devono adottare una specifica tassonomia messa a punto da Pago PA. Sono finanziabili interventi realizzati dal 1° aprile 2021, purché non abbiano già ottenuto finanziamenti pubblici.

Il finanziamento è legato al numero di servizi integrati e ai residenti.

  • fino a 20.000 abitanti: 3 servizi
  • da 20.001 abitanti: 5 servizi

Anche questo finanziamento si ottiene solo se viene migrato tutto il pacchetto.

Gli importi che si ottengono per ogni servizio migrato, in base alla popolazione, sono questi:

  • fino a 5.000 abitanti: 607 euro;
  • da 5.001 a 20.000 abitanti: 857 euro;
  • da 20.001 a 100.000 abitanti: 1.821 euro;
  • da 100.001 a 250.000 abitanti: 2.747 euro;
  • oltre 250.000 abitanti: 7.967 euro.

Anche in questo caso non bisogna rendicontare nulla.

Fasi e tempi della migrazione

La migrazione prevede due fasi:

  • adesione alla piattaforma pagoPA
  • attivazione dei servizi di incasso sulla piattaforma

Anche qui i Comuni possono avere un partner tecnologico.

Entro 180 giorni dalla notifica del finanziamento bisogna contrattualizzare il fornitore, mentre entro 240 giorni dal contratto bisogna completare la migrazione, che si considera conclusa quando per i servizi attivati su Pago PA è effettuata una transazione reale con esito positivo, fatta da un cittadino o svolta a fini di test.

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