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Scuola digitale 2022-2026

Grazie ai fondi PNRR è possibile migrare i servizi in cloud, rinnovare i siti web, aumentare l’uso di pagoPA, App IO, SPID e CIE
Uno studente dal portatile accede ai servizi online della sua scuola digitale.
Tempo di lettura: 5 minuti

Indice dei contenuti

Si chiama “Scuola digitale 2022-2026” il programma per rendere le scuole italiane più digitali, moderne, accessibili ed efficienti. Attivato dal Ministero dell’Istruzione e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, in collaborazione con AgID, Pago PA e IPZS, viene finanziato dalle risorse del PNRR, Missione 1 Componente 1 e si inserisce nel percorso di trasformazione digitale già avviato negli ultimi anni dalle istituzioni scolastiche italiane.

Le scuole protagoniste della riscossa digitale italiana

Dopo l’eccezionale spirito di adattamento mostrato negli ultimi due anni di pandemia, con questo programma le scuole italiane sono al centro di un importante processo di trasformazione digitale. Questo riguarda il sistema istruzione, ma che avrà ricadute positive sull’intero sistema Paese.

La trasformazione digitale è la sfida principale per tutte le Pa e quindi anche per il mondo della scuola. Non solo perché la tecnologia digitale sta tracciando lo sviluppo futuro di ogni nostra attività, ma anche perché su questo versante l’Italia si trova indietro rispetto alla media UE.

A dirci qual è lo stato di salute digitale dell’Italia è l’indice Desi (Digital Economy and Society Index). Si tratta dell’indice con cui ogni anno la Commissione Europea misura i progressi dei Paesi europei nella digitalizzazione dell’economia e della società. la misurazione avviene considerando quattro fattori: capitale umano, connettività, integrazione delle tecnologie digitali, servizi pubblici digitali.

Nel 2021, a livello generale, l’Italia è al 20° posto su 27 Paesi, con un punteggio di 45,5, sotto la media europea che è 50,7; per i servizi pubblici digitali l’Italia è al 18° posto con 63.2 punti, con la media europea a 68.1; mentre se si guarda, infine, la percentuale di cittadini che usufruiscono di servizi di e-government, il divario che separa italiani ed europei è davvero ampio: mentre la media UE è al 64%, in Italia siamo fermi al 36%.

Un bollino di “Scuola Digitale”

Per le scuole che parteciperanno a “Scuola Digitale 2022-2026”, il Ministero prevede dei riconoscimenti, che vanno dal materiale promozionale da poter utilizzare sul proprio sito web alla visibilità ricevuta sul portale Scuola in chiaro e sulle pagine del Responsabile per la Transizione al Digitale del Ministero.

Mettendo in essere le azioni indicate nel programma e rispettando i criteri indicati dal Ministero, ogni scuola potrà inoltre ricevere il riconoscimento di “Scuola Digitale”, una sorta di bollino che certificherà il livello di trasformazione digitale delle scuole.

Cosa prevede il programma Scuola Digitale 2022-2026

Scuola digitale 2022-2026 si compone di quattro iniziative: migrazione al cloud, siti web, Pago PA e App IO, SPID e CIE.

1) Migrazione al cloud di servizi e applicativi delle scuole

Questa azione, per cui sono stati stanziati 50 milioni, si rivolge alle scuole pubbliche italiane sedi di direttivo che non abbiano ancora avviato un processo di migrazione al cloud o che lo abbiano fatto a partire dal 1° febbraio 2020. La domanda va presentata entro il 24 giugno 2022 sul sito PA digitale 2026, cui si accede con SPID/CIE. L’obiettivo è portare un numero minimo di servizi e applicativi delle scuole su infrastrutture e soluzioni cloud qualificate, in coerenza con gli obiettivi fissati nella Strategia Cloud Italia.

vantaggi attesi dalla migrazione dei servizi al cloud sono diversi. Tra questi vi è innanzitutto il poter garantire servizi continuativi e affidabili. Il cloud consente, inoltre, di agevolare il lavoro di tutto il personale e condividere dati e informazioni indipendentemente dal luogo di lavoro. Un altro vantaggio consiste nell’avere servizi più semplici per personale scolastico, famiglie e alunni. Disporre di applicativi sempre aggiornati, che migliorano l’esperienza degli utenti, è un ulteriore vantaggio connesso al cloud. Di particolare importanza è, infine, il vantaggio rappresentato dalla possibilità di ridurre il rischio di hackeraggio o perdita di dati.

Ogni scuola può migrare da 3 a 23 servizi, scelti da una lista di 32 servizi digitali stilata da Ministero e Dipartimento. Il finanziamento previsto è di 553 euro per ciascun servizio migrato.

Per ogni servizio si deve indicare il tipo di migrazione, che può essere:

  • trasferimento in sicurezza dell’infrastruttura IT: anche detto Lift&Shift o Rehost, consiste nel migrare su un hosting cloud l’intero servizio, comprensivo di applicazioni e dati, senza dover reingegnerizzare nulla, ma replicando su cloud la struttura che già c’è;
  • aggiornamento di applicazioni sicure in cloud: si migrano le applicazioni usando due strategie diverse:

– strategia repurchase/replace: si acquista una soluzione nativa cloud, in genere erogata in modalità SaaS;
– strategia replatform: si riorganizza l’architettura applicativa, sostituendo intere componenti del servizio in favore di soluzioni cloud native.

Insieme alla domanda per accedere ai fondi, la scuola deve presentare un piano di migrazione. Nel piano deve riportare il nome dei servizi da migrare, lo stato della migrazione e il tipo di migrazione scelto. La migrazione va conclusa entro 18 mesi dalla firma del contratto con il fornitore. La firma deve avvenire entro 6 mesi dalla notifica del decreto di finanziamento.

2) Siti web più facili da usare

Questa azione si rivolge alle scuole pubbliche sedi di direttivo comprensive di scuole secondarie di 1° e 2° grado. Essa punta a far adottare alle scuole un modello standard di sito web messo a punto da Ministero e Dipartimento nell’ambito del progetto Designers Italia. Il modello standard punta a fornire un punto di accesso semplice e accessibile a informazioni aggiornate provenienti da fonte riconoscibile. Anche per questa azione la domanda va presentata entro il 24 giugno.

Tra i vantaggi attesi ci sono la migliore accessibilità e fruibilità delle informazioni e una presentazione efficace dell’offerta formativa. Altri vantaggi sono l’accesso semplificato ai servizi digitali e, infine, la riduzione di costi e tempi di sviluppo dell’offerta digitale.

Per questa azione sono stati stanziati 45 milioni. Il finanziamento che ogni scuola potrà ricevere è di 7.301 euro.

Il sito standard per le scuole comprende:

  • l’architettura delle informazioni: con indicazioni su gerarchia delle pagine, tipo di contenuti, sistemi di navigazione e tassonomie. Sono previste le sezioni scuola, servizi, novità e didattica, oltre a un’area riservata per il personale scolastico;
  • il codice HTML: template di pagine html ottimizzati secondo le migliori pratiche e linee guida sull’accessibilità;
  • il tema WordPress “Design Scuole Italia”: pronto all’uso, consente di passare subito alla costruzione e gestione del sito.

3) Pago PA e App IO

Questa azione si rivolge alle scuole pubbliche sedi di direttivo. Essa punta a far adottare alle scuole la piattaforma Pago PA per una gestione digitale dei pagamenti e l’App IO come punto di contatto con l’utenza scolastica.

L’accesso a Pago PA avviene tramite Pago in Rete, sistema centralizzato del Ministero dell’Istruzione, cui si accede con SPID/CIE e che permette di pagare: tasse e contributi scolastici; contributi richiesti dalla scuola al proprio personale o agli accompagnatori; tutti i contributi a favore del Ministero.

Tramite App IO, invece, le scuole possono entrare in contatto con studenti, genitori e personale scolastico. Lo faranno per gestire servizi, comunicazioni e documenti, avendo la certezza di rivolgersi direttamente a destinatari che si sono autenticati in maniera univoca e sicura tramite le proprie credenziali SPID/CIE.

Tramite App IO le scuole possono: contattare un cittadino tramite codice fiscale, comunicando scadenze e facilitando i pagamenti, ottimizzando in tal modo i processi e migliorando il servizio offerto. Inoltre le scuole possono avere una gestione centralizzata dei contatti e degli incassi; uno storico delle comunicazioni e, nel complesso, un risparmio di risorse, tempi e costi.

Grazie all’App IO le famiglie, invece, possono ricevere avvisi e comunicazioni, restando aggiornate sulle scadenze. Inoltre l’applicazione consente loro di avere una gestione semplice e sicura dei pagamenti di servizi e tributi, che avvengono direttamente dall’app che, di conseguenza, garantisce anche una tracciabilità dei pagamenti effettuati.

Questa iniziativa non prevede fondi o azioni da parte delle scuole. Sarà invece realizzata direttamente dal Ministero dell’Istruzione, mentre le scuole beneficeranno in modo diretto dei servizi messi a loro disposizione.

4) SPID e CIE

Questa azione si rivolge alle scuole pubbliche sedi di direttivo e promuove l’adozione dell’identità digitale (SPID e CIE) per l’accesso ai loro servizi digitali.

vantaggi per le scuole sono: gestione sicura, affidabile e personalizzata di servizi informativi; risparmio di risorse e costi per la gestione delle credenziali.

vantaggi per i cittadini sono: privacy e trattamento dati a norma; unico login per accedere ai servizi; accesso sicuro, veloce e uniforme su tutto il territorio nazionale.

Anche questa iniziativa non prevede finanziamenti o azioni per le scuole, ma sarà realizzata dal Ministero. Quest’ultimo si certificherà presso AGID come “Aggregatore full di servizi pubblici”. Ciò darà alle scuole la possibilità di erogare servizi digitali accessibili tramite SPID/CIE attraverso l’uso della piattaforma centralizzata o Gateway delle Identità (EID-Gateway).

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