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SPID minori: come chiederlo

Scopriamo come si chiede l’identità digitale per i minorenni e quali servizi si potranno usare
Una bambina alla scrivania davanti al PC accede ai servizi online grazie a SPID minori.
Tempo di lettura: 4 minuti

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Via libera a SPID per i minori, in questo articolo vediamo come si fa a chiederlo. Con la pubblicazione da parte dell’Agid delle Linee guida, presto anche chi ha meno di 18 anni potrà avere un’identità digitale e usarla per accedere ai servizi online.

La piena operatività di SPID per minori si avrà solo nei prossimi mesi, in quanto l’obbligo di attuare le linee guida parte dal 1° agosto 2022. Intanto sono state fissate le regole per il corretto funzionamento del servizio.

Lo SPID per minori segna un’importante tappa della transizione digitale dell’Italia. Una tappa che farà aumentare ulteriormente le identità digitali in Italia e giunge dopo un confronto tra Agid e Garante Privacy.

Trattandosi di minori, infatti, il rilascio dell’identità digitale e l’accesso ai servizi online devono avvenire con particolare sicurezza e rispetto della tutela dei dati personali. A tal fine, il parere espresso dal Garante lo scorso 2 febbraio ha fornito alcune osservazioni recepite da Agid.

A che età si può avere SPID per minori

SPID per minori riguarda chi ha un’età compresa tra 5 e 18 anni, mentre non è previsto per chi ha meno di 5 anni. Come spieghiamo in questo altro articolo, una situazione particolare si verifica quando i minori compiono i 18 anni.

Alla maggiore età, infatti, viene meno l’esigenza di maggiore protezione prevista per i minori. Cambia, di conseguenza, il modo in cui questi ultimi usano SPID per i servizi online.

Quali servizi possono usare i minori con SPID

In base alla fascia d’età cambiano i servizi online che i minori possono usare con SPID:

  • dai 5 ai 14 anni non compiuti SPID può essere usato solo per i servizi scolastici. Per questa fascia d’età lo SPID è previsto in via sperimentale fino al 30 giugno 2023;
  • dai 14 ai 18 anni non compiuti SPID è introdotto in via definitiva e può essere usato anche per tutti gli altri servizi, fatte salve le esclusioni sempre possibili in base al meccanismo che vedremo più avanti.

Chi può chiedere SPID per i minori

Lo SPID per minori può essere richiesto solo da chi esercita la responsabilità genitoriale (genitori, tutore o amministratore di sostegno). La richiesta può essere fatta solo allo stesso Identity Provider (Idp, è il gestore di identità digitale SPID) presso cui l’adulto ha già una sua identità digitale.

SPID minori, come chiederlo e qual è la procedura per il rilascio

Vediamo quali sono i passaggi necessari al rilascio di SPID ai minorenni:

1.
L’Identity Provider predispone un servizio di richiesta SPID per minori e un’informativa sul trattamento dei dati personali del minore legato al rilascio e alla gestione dell’identità digitale.

2.
Il genitore:

a) accede, con credenziali di livello 2, al servizio reso disponibile dal proprio Identity Provider;
b) inserisce nome, cognome, codice fiscale e data nascita del minore per cui intende richiedere SPID;
c) dichiara la propria qualità di esercente la responsabilità genitoriale sul minore;
d) dichiara di avere ricevuto una delega alla richiesta di SPID dall’altro genitore o di essere l’unico esercente la responsabilità genitoriale sul minore;
e) accetta la ricezione di notifiche (ordinarie o push) da parte del gestore, per l’autorizzazione all’utilizzo di SPID da parte del minore.

3.
L’Identity Provider:

a) genera un “codice del genitore”, composto dal risultato della funzione CRC-32 applicato al codice fiscale del genitore;
b) genera un “codice di verifica assegnato al minore”, associando al codice del genitore un codice casuale di tre numeri (quindi, se il codice genitore è 4DFCE69E e il codice casuale è 737, il codice di verifica sarà 4DFCE69E737);
c) comunica il codice di verifica al genitore.

4.
Il genitore comunica al minore il codice di verifica al di fuori dei canali del gestore.

5.
Il minore comunica il codice di verifica all’Identity Provider, mediante il servizio messo a disposizione da questo.

6.
L’Identity Provider:

a) verifica la presenza dell’autorizzazione del genitore al rilascio di SPID e, in caso positivo:
b) identifica il minore verificando la corrispondenza della sua identità con i dati precedentemente forniti dal genitore nonché, quando presente, con il nome di questi sul documento di identità del minore. In caso di identificazione de visu (in presenza o da remoto) il minore under 14 deve essere affiancato dal genitore;
c) rilascia l’identità digitale al minore;
d) invia una notifica al genitore con il nome del minore per il quale è stato rilasciato SPID.

 SPID minori, quali dati servono per chiederlo

I dati chiesti al minore nella fase di identificazione possono essere di tre tipi:

  • attributi identificativi obbligatori: cognome e nome, sesso, data e luogo di nascita, codice fiscale, estremi di un documento di identità valido;
  • attributi secondari obbligatori: e-mail;
  • attributi secondari facoltativi: domicilio fisico, domicilio digitale e numero di cellulare.

Se il minore non ha un numero di cellulare e/o uno smartphone, l’eventuale secondo fattore di autenticazione sarà trasmesso su canali alternativi, ad esempio l’e-mail. In alternativa sarà generato attraverso un dispositivo fisico rilasciato al minore.

In alternativa, il gestore può associare all’identità del minore il numero di cellulare del genitore. Questo numero si potrà usare solo per: alert di sicurezza, recupero credenziali, configurazione app di autenticazione, sospensione/revoca, assistenza per ragioni di sicurezza. È sempre escluso l’utilizzo del telefono del genitore per l’invio del secondo fattore di autenticazione per l’accesso del minore ai servizi.

Come cambia l’uso del web da parte dei giovani grazie a SPID

Come vedremo in un nostro prossimo articolo, l’introduzione di SPID per minori potrebbe cambiare profondamente il modo in cui i nostri giovani usano il web. Se oggi i minori hanno libero accesso al web e ai suoi contenuti, in futuro grazie a SPID sarà possibile consentire o negare tale accesso in base all’età del minore.

Un social network, ad esempio, potrebbe prevedere l’accesso con SPID, per verificare che l’utente abbia l’età minima per l’uso dei suoi servizi, negando l’accesso in caso contrario.

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